Svegli, curiosi e pensanti: occhio al solito tranello
Un Milan col brivido, un’ Atalanta sempre più protagonista ed una Lazio convincente chiudono questo turno europeo per le italiane. Facciamo però un passo indietro, Martedì e Mercoledì scorso, sono scese in campo anche: il Napoli, la Roma e la Juventus, le tre squadre che rappresentano l’Italia in Champions League.
Anche qui risultati positivi, tanto che siamo costretti a tornare al lontano settembre 2011, per risalire all’ultimo en plein italiano in Champions.
Italiane da record! Ranking Uefa: l’Italia torna terza grazie al tris! Finalmente ecco le italiane! Sorpasso Italia sulla Germania!
Questi sono solo alcuni esempi dei titoli che circolano in queste ore.
E pensare che solo due settimane fa lo scenario che ci veniva dipinto era al limite dell’apocalittico: italiane mai cosi male alla prima; Disastro italiane in Champions: come la Slovenia, meglio l’Ucraina; Che succede?
Erano questi i titoli che si potevano scorgere in quei giorni.
Questo breve articolo è di fondamentale importanza per non rischiare di cadere sempre nel solito tranello che puntualmente gli organi d’informazione sportiva ci tendono.
Che l’Italia sia terza nel Ranking UEFA è un risultato molto positivo e di questo siamo contenti, ma, dobbiamo essere bravi ed intelligenti a separare nettamente due aspetti, che si rivelano cruciali.
Da una parte dobbiamo isolare il movimento calcistico italiano, inteso come il motore che attraverso il lavoro ha come obiettivo quello di formare i giovani calciatori e permettere così un costante ricambio generazionale, mentre dall’altra parte, troviamo le prime squadre dei club che militano nel campionato italiano e che rappresentano il movimento, anche in Europa, ma che sono squadre perlopiù composte da calciatori che non sono il frutto del lavoro di formazione del calcio italiano!
Se ci ostiniamo a non fare questa distinzione rimarremo sempre ancorati ai singoli risultati sportivi per giudicare un intero movimento, e questo, può rivelarsi catastrofico!
Un altro aspetto che dobbiamo tenere sempre presente è appunto quello che mi piace chiamare le montagne russe dell’informazione calcistica italiana.
Ovvero questo continuo sali e scendi, questa costante fluttuazione da momenti di euforia a momenti di totale depressione, a cui siamo sottoposti, dove l’umore cambia faccia sempre e solo dopo l’essersi soffermati su una vittoria o una sconfitta, e raramente scendendo in profondità nei fatti.
E che influisce drasticamente nella percezione della realtà: in parole povere, manipola.
Svegli, curiosi e pensanti, devono essere i nostri tratti distintivi.
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