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Italia- Nazionali Under : strana interpretazione della parola talento

Periodo di nazionali, ma a riguardarci da vicino non è e non deve essere solamente la nazionale maggiore guidata da Ventura. Perché se il presente è cupo il futuro può rivelarsi tragicamente nero! Come ripeto da tempo in Italia c’è grande carenza di qualità, di talento, di campioni e questa situazione è sotto gli occhi di tutti.

Osserviamo attentamente cosa in Italia è sinonimo di talento, analizziamo le convocazioni più recenti delle nostre nazionali Under:

Ho analizzato le ultime convocazioni dell’ U21 – U20 – U19 – U18 – U17, per un totale di 103 calciatori. (Inserendo due grafici, il primo dove i mesi per trimestre sono raggruppati in quartili ed il secondo dove è presente ogni singolo mese).

Ora prendiamo in esame due raduni: delle categoria U16 ed U15 che sono stati svolti rispettivamente a Gennaio e Dicembre scorsi.

Il raduno U16 ha visto ben 60 convocati per ” il torneo dei gironi”, qui i dati:

Ora passiamo al raduno U15 che ha visto coinvolti addirittura 88 giovani calciatori, qui i dati:

Davvero mi sto sforzando a continuare a scrivere, perché non so cos’altro aggiungere.

Un totale di 251 ragazzi soltanto 13 nati tra Ottobre e Dicembre dove quest’ultimo vede addirittura solamente 2 rappresentanti

La maglia della nazionale italiana dovrebbe essere indossata dai calciatori più talentuosi del movimento, dovrebbe essere un’esperienza formativa per quei ragazzi che un giorno potranno diventare l’orgoglio di un paese intero, invece no!

Gli addetti ai lavori con anni di studi, patentini Uefa C – B – A – Pro , corsi da osservatori e chi più ne ha più ne metta, considerano talento chi sfrutta vantaggi psicofisici, chi è  più pronto in quel momento, quelli che sembrano i più forti.

Tutto questo per alzare il trofeo o essere competitivi nelle competizioni giovanili, dove un piazzamento o una vittoria in un mondiale o un torneo prestigioso fa sembrare che si stia lavorando correttamente.

Diamo peso alle parole: sembrare! 

Poi quando questi “eroi nazionali” devono fare il salto in serie A o come è naturale che sia approdare nella nazionale maggiore, mostrano tutti i loro limiti, tutta la loro poca qualità!

In Italia sei talentuoso se sei nato nei primi mesi dell’anno (RAE) o con una maturità biologica avanzata. Questa è la realtà dei fatti!!

Siamo quindi davvero in ottime mani, possiamo scendere in piazza e urlare che il calcio italiano è in salute; I nostri giovani? I nostri giovani sono fortissimi!! ma la colpa è di chi non gli da spazio; Siamo pieni di talenti….

Come è possibile accettare una situazione del genere?

Anche qui come del resto nelle squadre di club ( dove il problema comincia e si ripercuote o per meglio dire si inasprisce inevitabilmente nelle nazionali) sono stati in grado di restringere il bacino da cui attingere fino a ridurlo ad una piccola fetta, oltretutto, costituita in maggioranza da ragazzi  travestiti da talenti, andando ad eliminare gran parte dei possibili futuri calciatori soltanto perché gli addetti ai lavori non hanno la pazienza di lavorare e rispettare le tempistiche dei giovani, trattando i ragazzi come piccoli uomini, dove se non sono in grado di portare risultati immediati allora sono automaticamente fuori dai giochi!

Riguardiamo prima di concludere velocemente i dati, tutti drammatici, ma soffermiamoci sui 2 raduni U16 e U15.

Discriminazione nella sua forma più pura.

Il settore giovanile ha come fine ultimo la formazione!! Non la vittoria!

Ci tengo a fare i miei più sinceri complimenti a Davide Calabria e Pietro Beruatto, unici due superstiti di Dicembre!

L’abisso!

 

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Comments (4)

  • Caglioni Roberto

    Guardate il settore giovanile dell’Atalanta e le sue strutture a Zingonia un giore all’occhiello x tutta l’Italia,guardate pure quanti giovani nelle varie categorie nazionali l’Atalanta sta dando e quanto già giocano on prima squadra o ceduti ai vari club cosi chiamati big solo poi x vedere l’incapacità di allenatori di schierarli e dar loro fiducia x paura di essere rsonerati.questo grazie all’Atalant e al suo grande tecnico Gasperini non succede e i risultati sono sotto gli occhi di tutti

  • Ciao Roberto, buongiorno.
    Ti ringrazio per il commento e lo spunto di riflessione.

    L’Atalanta è senza ombra di dubbio una società che investe e crede fortemente nel lavoro svolto all’interno delle strutture di Zingonia, come ho potuto capire anche in maniera un pò più profonda dialogando con un addetto ai lavori, ( già che ci sono ti comunico che spero , il prima possibile, potrebbe esserci un articolo molto dettagliato sull’Atalanta con dettagli che provengono dall’interno, incrociamo le dita).

    Tornando a noi, io credo che il buonissimo lavoro che l’Atalanta porta avanti possa diventare, ottimo, ma che dico, eccezionale. In poche parole ci sono ancora dei margini di miglioramento. Quindi pensa dove può arrivare con il lavoro sui giovani talenti italiani.

    Non è un caso che anche in questa società il Relative Age Effect sia molto presente, e che ad occhio tutti i giovani lanciati per dire nello scorso campionato : Gagliardini – Caldara – Conti – Grassi – Petagna -Spinazzola . O i nuovi di cui si parla tanto bene Bastoni – Melegoni … O Cristante su cui loro stanno puntanto molto.

    Siano tutti o nati nei primi mesi dell’anno di riferimento o comunque molto dotati fisicamente.

    Non posso credere che in Italia nella maggior parte dei casi sei considerato forte e talentuoso solo se dotato fisicamente, non può essere! Credo che su questo converrai con me.

    Non a caso tutti i nomi citati sono buoni giocatori ma campioni, campioni veri io non ne vedo.
    Questo è l’identikit del giovane calciatore emergente di nuova generazione: Prontissimo fisicamente , bravo tatticamente, ma discreto tecnicamente o per meglio dire senza note di rilievo da dichiarare.

    Ci sarà un articolo tra poco che ti interesserà molto: ti faccio un piccolo accenno qui… Ormai sulla bocca di tutti (grazie al grande lavoro mediatico di addetti ai lavori del settore giovanile e media) c’è questa frase: In Italia i talenti ci sono ma sono gli allenatori che non li fanno giocare….Siamo davvero sicuri di questa affermazione? Noi che vantiamo la migliore scuola di allenatori del mondo? Quindi si vuole far passare il messaggio che: se in squadra c’è un talento, un campione, un giocatore strabiliante gli allenatori non lo fanno giocare? E com’è che in passato i campioni anche se giovanissimi non avevano di questi problemi? Vedi i Totti – Del piero – Baggio – Cassano – Nesta e cosi via… Abbiamo mai provato a domandarci se invece la realtà fosse un’altra? Ovvero che i nostri giovani non sono cosi forti da poter giocare in serie A ad alto livello. Quindi un alllenatore che di certo non rema contro se stesso, preferisce fare altre scelte.

    Questo ragionamento non mi sembra una follia, anzi, basta vedere come avvengono le selezioni e su chi si punta nei settori giovanili italiani: tutti ragazzi pronti nell’immediato, perché possono sfruttare vantaggi psico-fisici momentanei…che nei settori giovanili fanno tutta la differenza del mondo. Poi quando questi vantaggi in serie A svaniscono…..forse ci si accorge che etichettarli come talenti è stato un errore.

    Meditiamo, scaviamo a fondo, poniamoci sempre domande in più.

    A presto Roberto e grazie dell’ottimo spunto

  • Ciao Daniele,
    Sono Luca Filograno di MentalFootball.com: il tuo pensiero è identico al nostro.
    Mi piacerebbe molto che i nostri due mondi interagissero.
    Il calcio è da cambiare…

  • Ciao Luca,
    sono molto contento di aver ricevuto il tuo messaggio.
    Mettiamoci in contatto.
    Più tardi ti scrivo una mail.

    Buona giornata

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