Il calcio italiano è malato?
Se ci fosse anche solo il sospetto di aver contratto una qualsiasi malattia, non ci sarebbero orari o limitazioni ad impedirci di fare esami su esami per capire quale sia il problema, identificare la sua radice, non ci sarebbero scuse o impedimenti, andremmo alla continua ricerca delle cause e delle possibili vie d’uscita, di cura, non ci fermeremmo davanti a nulla, e vorremmo trovarci solamente davanti alla verità, anche se cruda, schietta e dolorosa, vorremmo sentirci dire quali possibilità di guarigione ci siano e come arrivarci, non guarderemmo più nulla con gli stessi occhi e diventeremmo terribilmente concreti e realisti anche se lo scenario dipinto fosse totalmente cupo. Sopravvivenza.
Guardando all’Italia calcistica, si nota come gli addetti ai lavori compresi chi si occupa di divulgare informazioni, tendono troppo spesso a sottovalutare i sintomi, trascurando il più delle volte il paziente e quando individuano la presenza di una malattia, raramente conducono esami approfonditi per stabilire quali siano le cause e su che cosa ci si debba indirizzare per realizzare le cure migliori.
Così troppo spesso si fa luce su cause fuorvianti dove si improvvisano cure approssimative in grado si di ristabilire provvisoriamente il paziente, ma che non eliminano affatto il problema.
Questa è una breve metafora che descrive bene come vengano trattate le condizioni di salute del paziente: calcio italiano.
Voglia di dimostrare il compimento di grandi rivoluzioni, amanti delle belle parole e ottime capacità di idolatrare il modello altrui. Questi i tratti distintivi.
Troppo spesso veniamo convinti che la verità si celi dietro alle notizie superficiali, stereotipate, intrise di luoghi comuni, che ci vengono continuamente rifilate, le quali raramente si presentano come scomode o realmente interessate a capire i perché dietro ad ogni azione. C’è realmente un disperato bisogno di verità, di passione, di amore per questo gioco ancor prima che sport e dobbiamo essere abili a trattarlo come tratteremmo noi stessi di fronte ad una malattia.
Perché il gioco del calcio in Italia è gravemente malato!
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